Luogo: Parco monumentale di Villa Furstenberg
Committente: Banca IFIS
Curatori: Cesare Biasini, Giulia Abate/p>
Tecnologia: iGuzzini, Luce & Light
E’ nel parco di Villa Fürstenberg, nato storicamente dall’esigenza di trasformazione di alcuni fondi agricoli e relative abitazioni rurali in un ambito residenziale con villa e relativo giardino ornamentale, che si materializza la dimensione percettiva delle 12 opere tridimensionali contemporanee selezionate dalla Banca Ifis. Scegliere un tipo di illuminazione per la contemplazione serale e notturna delle opere scultoree all’aperto coincide con un passaggio progettuale e concettuale sul significato che assume la declinazione percettiva, proprio in funzione della luce e del modo in cui la stessa trasforma la loro forma e la loro consistenza simbolica evocando una significativa esperienza emozionale.
Durante l’arco della giornata una scultura, esposta all’aperto, rivela diversi tratti della sua personalità morfologica e tale ventaglio espressivo muta di giorno in giorno e nell’arco di tempo stagionale per effetto della diversa angolazione del sole nel cielo. Per quanto ovvio, la mutevolezza che caratterizza tale opera costituisce il fondamento che esercita una scultura all’aria aperta e proprio in determinate ore si manifestano rivelazioni suggestive della forma, scaturite da un raggio di luce, un riflesso o una tonalità particolare. La luce mutevole genera la natura variabile dell’opera, in particolare quando è riferita all’escursione notte-giorno, e non pone limiti all’imprevedibile mutevolezza delle condizioni luminose istante per istante. L’impostazione dinamica quale opzione della visita, rende possibile la fenomenologia della gratificazione immediata, ovvero, quella soddisfazione istantanea dell’osservatore sotto il profilo dello stimolo alla novità percepita e all’effetto sorpresa che tale episodio suscita come formula contemplativa altra e diversa.
La nuova era dell’illuminazione artificiale a controllo digitale ha rivoluzionato questa modalità di concepire la contemplazione e permette, oggi, di impostare la percezione delle opere d’arte contemporanee ispirandosi al principio dinamico di una visione naturale. Da un punto di vista progettuale, nel concepire l’assetto allestitivo, significa qualificare un’opera scegliendo non solo l’angolazione, l’intensità, la densità delle ombre e la qualità della luce ma anche la sua variabilità. Infatti, impostando due o tre scene luminose e programmando la relativa successione in un arco di tempo definito è possibile costruire i presupposti per una nuova modalità contemplativa. La stessa opera tridimensionale viene quindi contemplata nelle declinazioni di forma, personalità e colore, seguendo uno schema dinamico che ne esalta l’espressività.