Lo stimolo che attiva
la coscienza esploratrice
Questo rappresenta il terzo e ultimo
articolo sull’approccio della sfera
percettiva visiva connessa al nostro
mondo interiore. Nei primi due articoli sono
state affrontate le modalità di interazione del
nostro percepire le immagini in funzione di due
principali stati fenomenologici. Il primo ha
riguardato la contemplazione della scena
statica nello spazio mentre il secondo ha posto
in esame il funzionamento del nostro sistema
percettivo a fronte di una scena in movimento,
un contesto dinamico. In entrambi i casi si
manifestano dei processi reattivi e cognitivi che
portano l’osservatore ad affrontare l’esperienza
conoscitiva secondo una modalità che ha poco
a che fare con la convinzione, secondo la
quale, una stessa immagine contemplata
produrrebbe una stessa reazione nella maggior
parte degli osservatori. Di fatto, il principale
distinguo, che introduce questo terzo articolo,
riguarda la predisposizione del singolo
osservatore, a fronte della molteplicità
indefinita dei molti, di interagire attraverso un
livello emozionale del tutto personale che, per
intensità e contenuto, rende la sua esperienza
unica ed irrepetibile.
LEGGI ARTICOLO
The stimulus that activates discovery awareness
This is the third and final article on the
approach of the visual perceptive sphere
connected to our inner world. In the first two
articles we discussed the ways of interaction of
our perception images in function of two main
phenomenological states. The first concerned
contemplation of the static scene in space while
the second examined the operation of our system
in front of a moving scene, or a dynamic context.
In both cases, there are reactive and cognitive
processes that lead the observer to face the
cognitive experience according to a mode that
has little to do with belief, according to which,
the same image contemplated would produce
the same reaction in most observers. In fact, the
main distinction, which introduces this third
article, concerns the predisposition of the
individual observer, in the face of an indefinite
multiplicity of the many, to interact through an
entirely personal emotional level that, for
intensity and content, makes his/her experience
unique and irrepetible.
READ TEXT